Quattrocentocinquanta anziani assistiti, oltre 15 Rsa beneficiarie su sette regioni e 10 comitati territoriali coinvolti da Catania a Torino, passando per Venezia, Aprilia e Casal di Principe. Sono i numeri del nuovissimo progetto pilota della Croce Rossa Italiana nato in tempo di pandemia per accorciare le distanze tra pazienti ricoverati e parenti e vincere con l’innovazione tecnologica l’isolamento sociale di quanti sono ricoverati nelle residenze sanitari assistenziali, duramente colpite dal Covid-19 per la vulnerabilità e la fragilità delle persone ospitate e per le difficoltà organizzative incontrate nel tentativo di ridurre il rischio di contagi.
“Sin dall’inizio della pandemia ci siamo occupati della solitudine in ogni sua forma – spiega all’Adnkronos Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e di Ifrc – Il lockdown aveva costretto tutti a un isolamento forzato, ma gli anziani hanno risentito della situazione in maniera spesso drammatica. Abbiamo cercato di essere accanto a loro con i servizi di pronto-spesa e pronto-farmaco, con il sostegno psicologico e la telecompagnia. Oggi siamo lieti di poter supportare gli ospiti delle Rsa attraverso questo nuovo progetto su tutto il territorio nazionale, sostenuto dalla Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc), affinché la pandemia di solitudine conseguente al Covid-19 possa continuare ad essere concretamente contrastata”.
Secondo un’indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanità in oltre 1.300 Rsa, su 9.154 deceduti, 680 (il 7,4%) erano risultati positivi al tampone e 3.092 (ovvero il 33,8%) avevano presentato sintomi simil-influenzali, ma non erano stati sottoposti a tampone. Proprio per tutelare la salute fisica degli anziani e preservarli dall’imminente rischio infettivo è stato quindi necessario interrompere i contatti con l’esterno – parenti e amici – privandoli così degli affetti e del supporto psicologico. Misure che hanno inevitabilmente causato “effetti collaterali” sulla popolazione dei pazienti residenti nelle Rsa: isolamento sociale e solitudine sono tra i principali fattori di rischio che possono concorrere a un cattivo stato di salute psicofisico e ad un maggiore rischio di depressione e ansia.
Il progetto della Croce Rossa Italiana di “alfabetizzazione digitale” nasce proprio per migliorare la qualità di vita degli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali, favorendo il colloquio diretto con i loro familiari, con i volontari e il mondo esterno, promuovendo attività di apprendimento digitale e ricreative e riducendo le distanze sociali e le sensazioni di solitudine, nel rispetto della sicurezza e della protezione delle persone. Finanziato dalla Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc), inizialmente il progetto vedrà il coinvolgimento di 10 Comitati di Croce Rossa (Torino, Catania, Venezia, Aprilia, Pesaro, Casal di Principe, Alto Casertano e Matesino, Paderno Dugnano, Loreto e Mascalucia) e successivamente potrà essere replicato in altri contesti.
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